Agosto 2004 - Diversi da chi?


Molti di voi si staranno chiedendo come mai Jonathan abbia fortemente voluto una conferenza proprio nel mezzo dell'estate - con questo caldo, con questo mare sarebbe stato molto meglio essere andati tutti al mare a prendere il sole...

Abbiamo scelto proprio questo periodo perché per le persone che "evadono" la norma sessuale (per i "dissidenti sessuali") c'è un importante anniversario da ricordare, quello della più piccola rivoluzione che sia mai stata registrata nella storia. Vi presero parte appena 440 persone. 40 poliziotti e 400 fra omosessuali, travestiti e transessuali.

Parliamo della rivolta di Stonewall, avvenuta dal 27 al 29 giugno del 1969, un mese prima dello sbarco dell'uomo sulla luna; oggi, trentacinque anni fa. Pensateci, non è un passato lontano. Lo Stonewall Inn era un locale per omosessuali dove successe che quattrocento persone, stanche dei soprusi, delle violenze, dell'abuso di potere, degli arresti, dei licenziamenti che quotidianamente travolgevano le loro vite, decisero che non volevano più sopportare in silenzio, ma reagirono, tenendo sotto assedio quaranta poliziotti per diversi giorni. Quello fu l'inizio della liberazione del popolo glbt, che ancora oggi non può dirsi terminata, e che tutti noi festeggiamo nelle sfilate dei nostri Pride.

Già, il Pride... c'è stato quello nazionale lo scorso 19 giugno a Grosseto, ma è stato ampiamente ignorato dalla stampa. Io ho visto i telegiornali: al TG5 della sera Mentana annunciava che era avvenuta un'importante manifestazione ... un corteo di Ultrà a Bologna. Volevano dimostrare che non erano violenti, con tanto di slogan anti-polizia, con canti goliardici e con interviste.

Ricordo distintamente che ne hanno intervistato uno che ha detto che per un ultrà lo scontro fisico con un altro ultrà della squadra avversaria è qualcosa di imprescindibile, e che non è vandalismo. Ma del Pride, un gruppo immenso di persone che chiedono pacificamente diritti umani, non una parola.

I "dissidenti sessuali" in Italia esistono, ma sono invisibili.

Jonathan cerca, per quanto possibile, di rendere visibili queste persone, di far presenti alle istituzioni e all'uomo della strada i loro problemi e i loro diritti negati, ricordando che anche loro sono esseri umani al 100%. Vorrei, in conclusione di questa breve presentazione, citare Shakespeare, il poeta degli emarginati, che ne Il mercante di Venezia fa dire all'ebreo Shylock queste parole:
"Io sono un ebreo. Non ha occhi un ebreo? Non ha mani, un ebreo, organi, membra, sensi, affetti, passione? Non è nutrito dallo stesso cibo, ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, curato dagli stessi rimedi, riscaldato e raffreddato dallo stesso inverno e dalla stessa estate, come lo è un cristiano ? Se ci pungete, non sanguiniamo ? Se ci fate il solletico, non ridiamo ? Se ci avvelenate, non moriamo ?"

E per tutto questo, saremmo diversi ? Da chi ?

dall'intervento di Giulio a "Diversi da chi ?", 27 giugno 2004

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