Dicembre 2004 - Sammy


Salve a tutti, questa che vi racconto è la storia di Sammy, la storia di un ragazzo semplicissimo di 29 anni, gay, serenamente felice di esserlo con un lavoro normalissimo e tanti sogni nel cuore. E' una storia come tante altre, nulla di più, la mia storia...

Sin dall'adolescenza sapevo che esser gay non mi avrebbe comportato una vita facile. Decisi di vivere serenamente e alla luce del sole conquistando tanti piccoli traguardi, che mi ancora oggi mi fan dire "bravo Sammy hai fatto bene . Fin qui, tralasciando naturalmente altri aspetti, potrei dire di aver avuto una vita normale, con le sue amarezze e le sue dolcezze. Forse sarebbe così ancora oggi se circa tre anni fa non avessi contratto l'AIDS... o per meglio dire il virus HIV...

L'HIV non è una realtà facile, si sa, inutile dirvi quanto soffra ancora per esser stato così disattento e irresponsabile. Quest'incontro mi ha cambiato la vita, inutile dirlo. Non sono qui per raccontarvi la solita storia d'un ragazzo contagiato, che vuole fare demagogia, o magari pretende di regalare qualche perla d'esperienza; sono qui solo per raccontarvi la mia testimonianza, di come ho vissuto e vivo, e di ciò che sento. Non ricordo e non so quali siano state le circostanze precise; alla fine resta solo un referto. Inizialmente, rimasi vittima della depressione, del cosiddetto colpo, poi...

Dovetti subito iniziare la terapia perché il mio stato immunologico era malridotto.

Cercai subito di reagire, con ogni mezzo possibile e con tutte le risorse a cui potevo aggrapparmi. Mi informai bene sulla malattia e scoprii così d'avere anch'io tanti pregiudizi e lacune spaventose. Le affrontai, iniziai quasi ossessivamente a studiare l'aids anche dal punto di vista medico non solo sociale, volevo sapere tutto... Nonostante tutto cerco di vivere, con forza, dignità e pazienza. Spesso mi sento divorare dal dolore perché non posso quasi più permettermi l'amore, perché devo quasi giornalmente scontrarmi con i pregiudizi della gente sui sieropositivi, perché sto male nel curarmi... Devo aver costante cura di me, il che fondamentalmente non è poi un male...

Quando sai d'esser sieropositivo la prospettiva della vita cambia, così la percezione della vita stessa cambia; come tutti quelli che purtroppo hanno avuto la sfortuna di essersi contagiati. La persona che probabilmente m'aveva contagiato forse sapeva d'esserlo. Non ero certo che fosse stato lui, anche se fossi stato certo, comunque, facevo sesso non protetto e, comunque, pensavo inconsciamente che certe malattie non potessero mai riguardarmi da vicino...

Non volli scaricare colpe su nessuno, ma solo assumermi la mia di responsabilità; anche se il più delle volte è facile sentirsi vittima di qualcun altro, mi resi conto d'esser vittima di me stesso. Fu dura accettare, ma ce la feci, almeno nel non cadere nell’autocommiserazione... La mia forza l'ho costruita da solo, e ne sono fiero. Faccio terapia prendendo 9 pillole al giorno (per ora). A volte le prendo normalmente, altre volte non riesco a seguire decentemente la terapia, e non posso permettermelo. Cerco di avere una gran forza: perché la cosa subdola di questa malattia è che non ha sintomi repentini o gravi, almeno nei i primi anni, quindi mi trovo a dover prendere delle pillole che hanno anche effetti collaterali, con i quali mi tocca conviverci; allora mi chiedo... perché le prendo se mi sento bene? Poi mi viene detto... "per non farti uccidere più in là dal virus che vive nelle tue cellule immunitarie e nel tuo sangue.... "Allora ti fai forza... e vai avanti... Non sto più bene come prima. Ho scelto di curarmi. Spero di farlo sempre con costanza e maggiore forza: voglio vivere...

L’attività fisica, mangiare sano, dormire regolarmente, avere l'umore positivo e cercare di ridere il più possibile rafforzano... Non si è immuni alle vicissitudini della vita, quindi si soffre, come tutti per la qualsiasi cosa, e questo sai che per te è ancora più stressante ora, e quindi non è facile. Tutto ciò che succede si riflette anche sulla mia voglia di andare avanti, di fare le terapie regolarmente, perché col tempo stancano, e possono portare problemi di salute (ecco perché si è sempre monitorizzati)... Poi gli amici. Quelli che se ne andarono ci furono, ma quelli che restarono furono meravigliosi, così come quelli che arrivarono dopo...

I supporti psicologici mi sono mancati, perché nella realtà dove vivo, molti ospedali, non hanno un servizio di sostegno per chi scopre di essere sieropositivo. Parlo di una provincia siciliana, quella in cui vivo. Purtroppo credo che questo sia un discorso allargato a molte altre regioni del sud... Magari capita anche al nord, non so. Lo psicologo devi cercartelo da solo. Mi è stato detto che dura portar avanti terapie di sostegno, perché possono esser anche lunghe, quindi costose.... Sogno una realtà ospedaliera. Almeno per quanto riguarda questo argomento. Credo che un reparto di malattie infettive come si deve sia il minimo.... Da poco vado anch'io dallo psicologo. Ogni tanto... Perché ho un continuo alti e bassi; spesso mi serve laddove io non ce la faccio, laddove chi mi ama non ce la fa, laddove anche chi mi ha in cura non ce la fa... Poi la mia dolce famiglia. Anche lei mi stette vicino; ancora oggi in cuor mio non riesco a perdonarmi il fatto di averli così feriti. Non per la malattia, che non considerano come problema sociale, ma per esser diventato una persona affetta da un virus che fino a qualche decennio fa uccideva senza pietà.... Poi la mia fede... tra alti e bassi continua a resistere: a tutto c'è un perché nella vita.

Cosa devo imparare da ciò che mi è successo? Non è facile capire, cosa c'è da imparare in questo? Sicuramente ad amare la vita. A proteggersi e proteggere il prossimo quando capita di avere rapporti sessuali... a sensibilizzarsi verso qualcosa che non conosci a fin ché non ti capiti; anche se avrei preferito imparare lo stesso senza contagiarmi.

Mi manca l'amore... ora è più difficile, e ho un po' per la paura. Amare ed essere amato... In molti hanno paura di amarmi, di avere rapporti con me;in parte li capisco, forse è la paura di soffrire... Ho incontrato persone che non avevano paura di stare con me, nonostante non ne fossi innamorato. Ho incontrato anche persone che si sono disinfettate con una salviettina imbevuta di alcol dopo un solo e semplice bacio... Non voglio arrendermi però. So che molti ragazzi sieropositivi hanno rapporti bellissimi con partners stupendi. Per me è solo un sogno, ma sono certo che capiterà anche a me. Non voglio credere che non sarà cosi. Nessuno di noi è fatto per strare solo, almeno così credo.... so che da qualche parte c'è un ragazzo che mi aspetta, spero solo di incontrarlo in questa vita :o) Mi manca tanto, ora ancor più...

Concludo la storia ragazzi. Scusate se mi sono dilungato, non volevo apparirvi un povero sfigato, ma SOLO un ragazzo che nel bene e nel male convive con "qualcosa" che preferirebbe non avere. Un ragazzo che ha tratto tanta forza e insegnamento da ciò, uno che ha tanti momenti di sconforto e di silenzio. Non credo negli eroi, ma nelle persone comuni. Nonostante l'aids non sia più come prima, fate sempre prevaricare il buon senso! L'informazione, la cura di se stessi e del partner, occasionale o fisso che sia. Non dobbiamo permettere all'hiv di proliferare; anche se i casi di aids conclamato diminuiscono, i casi d'infezione aumentano spaventosamente!

Io scelgo sempre di dirlo, molti so che non lo fanno. Spero che queste persone prendano precauzioni sempre e comunque: è una scelta personale che deve essere sempre dettata dall'amore per la vita. Vi dico anche che andare regolarmente in ospedale per i prelievi. Non e una cosa piacevolissima, lo so...

Ragazzi, anche se malati ce la si può fare. non mi stancherò mai di ripeterlo. EVITIAMO la disinformazione. Conosciamo e preveniamo. Viviamo ma con la testa, responsabilità e cuore... non crediate mai che una cosa che riguarda altri non possa un giorno interessare anche voi. Ho fatto uno sbaglio, e forse ne pago la conseguenza. ABBIATE CORAGGIO, se siete sieronegativi fate il test sempre e regolarmente. Evitate di incontrare questo stronzetto d un virus, è meglio non averlo tra i piedi MAI. USIAMO IL PROFILATTICO. E'da scemi rovinarsi la vita per un attimo di piacere, lo si può avere anche con il nostro amico condom, credetemi!

Vi lascio augurandovi una buona vita e scusandomi se vi ho stancati. Se vi ho lasciato qualcosa, anche minima, con questa testimonianza, sappiate che nel mio piccolo mi renderete la persona più felice di questo mondo! Piccole gocce possono fare un oceano diceva qualcuno. Se vorrete farmelo sapere ne sarò doppiamente felice! SE CI UNIAMO QUESTA MALATTIA PUO' SCOMPARIRE, NE SON CERTO! UN PENSIERO ANCHE A CHI NON C'E' PIU' A CAUSA DELL'AIDS, E CHE DA LASSU' CI DONA FORZA E CORAGGIO. PERMETTETEMI D'ABBRACCIARVI TUTTI.

Sammy

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